Una delle celebrazioni più sentite e più coinvolgenti per il popolo musulmano è l’ Eid al-Adha, ovvero la “Festa del sacrificio”, che si festeggia ogni anno in corrispondenza con il pellegrinaggio alla Mecca, che ogni musulmano dovrebbe fare almeno una volta nella sua vita.
I quattro giorni di festa sono soprattutto un momento di aggregazione e di raccoglimento di tutta la famiglia, per trascorrere del tempo insieme, a questa festa possono partecipare tutti sia uomini che donne, senza dimenticare i bambini, che ricevono molti regali, tutti indossano i loro abiti migliori,
Nacque inizialmente per ricordare un brano presente sia nella Bibbia che nel Corano, che narra l’episodio in cui Dio chiese ad Abramo un sacrificio, e lui scelse suo figlio Isacco, ma Dio nella sua eterna bontà , per premiarlo della sua fedeltà accettò che al posto del giovane fosse ucciso un montone.
Questa festa come anche le modalità sono rimaste invariate nei secoli, viene scelto un animale integro ed adulto tra: capre, di almeno un anno pecore di sei mesi, mucche di due anni o anche cammelli con non meno di cinque anni.
La tecnica di macellazione è abbastanza cruenta, tanto da far insorgere ogni anno gli animalisti, infatti l’animale viene sgozzato, solitamente dal capofamiglia, tramite la recisione netta della giugulare e lasciato morire per dissanguamento, solo in alcuni paesi è previsto che l’animale venga stordito prima di essere ucciso.
Quindi le carni vengono divise in tre parti, una spetta a chi ha provveduto materialmente all’uccisione, la seconda è per tutta la famiglia ed infine la terza parte viene distribuita in beneficenza tra i poveri della comunità, che non hanno mezzi per celebrare il sacrificio. Per maggiori informazioni vi rimandiamo al portale di viaggio in Marocco MamoTravel.com